Visual Thinking

The Hidden Gifts of People Who Think in Pictures, Patterns and Abstractions

Se Temple Grandin non ha potuto acce­dere alla facoltà di Veterinaria è a causa delle gravi carenze in matematica: il suo modo di pensare per immagini – correlato al disturbo dello spettro autistico – le ren­de infatti difficile maneggiare concetti a­stratti quali i numeri. La sua particolare forma mentis, riconosciuta e sviluppata gra­zie ai corsi pratici un tempo offerti dalle scuole, le ha tuttavia permesso di diventa­re una stimata progettista di macchinari zootecnici, nonché un’autorevole esperta di comportamento animale – materia che, paradossalmente, oggi insegna proprio a­gli aspiranti veterinari. L’attrito fra il fun­zionamento del suo cervello e il mondo circostante, avvertito sin dalla più tenera età, l’ha convinta che noi umani abbiamo «modi diversi di pensare»: al pensiero ver­bale – sequenziale e fondato sul linguag­gio – si oppone infatti, in un continuum di gradazioni intermedie, un pensiero visivo che procede per immagini, e che il siste­ma educativo e il mondo del lavoro sem­pre più spesso stentano a valorizzare. In­trecciando illuminanti aneddoti storici – fra i pensatori visivi si annoverano molti de­gli uomini più geniali d’ogni epoca, da Mi­chelangelo a Einstein fino a Steve Jobs –, esperienze personali ed evidenze tratte dai più recenti studi neuroscientifici, Grandin ci offre un’affascinante analisi di queste di­vergenti forme di pensiero, e insieme lan­cia alla società un severo monito, affinché impari a scorgere in menti differenti «non una disabilità ma una risorsa» e non si la­sci sfuggire un’irrinunciabile opportunità di arricchimento.

Autore
Temple Grandin
Disciplina
Anno di pubblicazione
2022
Traduzioni
Tradotto in:
Italiano
Da:
Adelphi (2025)
Con il titolo:
Pensare senza parole
Editori associati (tassonomia)